La Definizione agevolata, la cosiddetta “rottamazione” delle cartelle, consente di saldare i debiti con lo Stato con un notevole risparmio economico.
Prima di parlare della “rottamazione” però è bene chiarire cosa sia una cartella di pagamento. Le cartelle esattoriali sono uno strumento, legato al diritto tributario italiano, tramite il quale la Pubblica Amministrazione italiana, in particolare per il tramite dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, avvia un procedimento di riscossione coatta (come ad esempio il pignoramento dei beni mobili o immobili, anche presso terzi, che saranno successivamente venduti; l’espropriazione dei crediti; il pignoramento dello stipendio etc.) di un credito vantato nei confronti del contribuente.
La rottamazione è quella particolare procedura che permette di estinguere il debito con la Pubblica Amministrazione (evitando così che lo Stato proceda alla riscossione dei propri crediti) attraverso il pagamento di un importo nettamente più basso di quello richiesto.
Più nel dettaglio la rottamazione permette di estinguere i debiti contenuti nelle cartelle di pagamento, versando le somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora.
Con la Definizione agevolata 2018 (cosiddetta “rottamazione-ter”) è possibile “rottamare” i debiti relativi a somme affidate dagli Enti creditori all’Agenzia delle entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.
Con la nuova “rottamazione” si può scegliere di pagare gli importi “ridotti” in unica soluzione oppure rateizzando il debito fino ad un massimo di 18 rate in 5 anni, di cui le prime due (pari al 10%) nel 2019 e le restanti 16 in quattro rate di pari importo per gli anni successivi. La scadenza della prima rata è fissata per legge al 31 luglio 2019.
Per presentare domanda di adesione è bene affidarsi ad un professionista e c’è tempo fino al 30 aprile 2019.
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