Dal 1° di aprile 2022, il datore di lavoro che vorrà attivare lo smart working dovrà predisporre un accordo individuale con il lavoratore.

In particolare, occorre individuare i requisiti minimi di idoneità dei locali privati adibiti ad attività lavorativa, ciò al fine del rispetto delle regole legate alla salute ed alla sicurezza sul lavoro.

Non potrà essere richiesto al lavoratore un orario difforme dai limiti previsti dalla normativa (D.lgs. n. 66/2003) e dalla contrattualistica applicata dall’azienda.

Il datore di lavoro dovrà prevedere, all’interno dell’accordo individuale, alcune informazioni riguardanti l’orario di lavoro.

Dovrà essere prevista l’indicazione della durata dell’accordo di smart-working.